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Processione della Madonn' d' basc'

Nella terza Domenica di Maggio, Cassano delle Murge rende omaggio alla sua Protettrice, "Maria SS. degli Angeli", la cui immagine venne rinvenuta per la prima volta, intorno al 1250 ad opera di un "pio sacerdote" cassanese, in seguito ad una triplice visione rivelatrice, il quale scoprì in una plurimillenaria grotta carsica della Murgia di Ponente il bellissimo dipinto della Vergine SS. affrescato sul muro, con la fronte reclinata sul Bambino Gesù eretto sulle sue ginocchia, in mezzo ad una festa di Angeli. Quale fosse l'origine e la data dell'affresco, rimangono un mistero.

La "Sacra Grotta", affidata ai primi seguaci di San Francesco d'Assisi, divenne subito mèta di devoti pellegrini. Per cui, fu necessario erigere in superficie una chiesetta ed alcune cellette per i fraticelli, che fu naturalmente dedicata a "Santa Maria degli Angeli", in ricordo dell'omonima Cappella di Assisi. La Grotta resasi molto angusta ed umida, nel '700 fu completamente dimenticata, quando, trasferite le pratiche del culto nella Chiesa superiore, si volle ridurre ad uso di cisterna la naturale cavità in cui i nostri lontani antenati avevano venerato la Madre di Gesù.

A far riscoprire la sua Grotta si interessò la Madonna. Si presentò in sogno a due donne e poi ad un altro pio sacerdote e la Grotta fu restituita alla pietà dei fedeli. Era esattamente sabato 19 maggio del 1855 il giorno in cui fu ritrovata l'antica immagine della nostra celebre Patrona ad opera di Padre Domenico da Cassano e Fra' Michele da Bari. A eterna memoria di questo avvenimento, fu stabilito di festeggiare l'evento nella terza domenica di Maggio, mese particolarmente caro al culto di Maria. L'entusiasmo della "seconda invenzione" fu talmente intenso che furono organizzati solenni festeggiamenti civili e religiosi.

"Un lungo corteo - raccontano le cronache dell'epoca - guidato dall'arciprete Don Raffaele Turitto col Primicerio Don Giovanni Gentile e tutti gli altri sedici sacerdoti che componevano allora il Capitolo, salì al Convento e in quella occasione, anzi il Capitolo stesso offrì alla Madonna la Corona d'Argento che ancora la cinge nei giorni feriali". Naturalmente nel corteo erano il Sindaco Giuseppe Paternostro con il Decurionato al completo e il Cancelliere Comunale Filippo Rospi, il Giudice Regio (corrispondente all'attuale Pretore) Carlo Caracciolo, nativo di Canosa, che, quale massima autorità presente, ebbe il privilegio di reggere l'ombrello durante la benedizione del Santissimo alla grotta e alle campagne. E poi le Congregazioni Religose e cioè quelle del Santissimo, del Rosario, del Purgatorio, di S. Giovanni e del Crocifisso, oltre ai galantuomini e a gran numero di fedeli di ogni età e condizione sociale. Intervennero anche molti "forestieri" dei paesi vicini, nonché la Guardia Urbana in apparato, come dice la relazione ufficiale.

La Messa solenne fu celebrata all'altare maggiore dedicato al "Perdono d'Assisi" e P. Tommaso da Casal S. Michele tenne l'omelia di rito. Non mancarono la banda musicale, i tamburi, gli spari di mortaretti, ed alla sera, il fuoco artificiale e l'illuminazione per tutte le strade (sia pure coi lampioni ad olio), e soprattutto una letizia diffusa e schietta come la fede che sorreggeva i nostri nonni. Da allora non mancò mai, nella "terza domenica di maggio", il devoto pellegrinaggio dei cassanesi al Convento per rendere grazie alla Madonna nel memorabile giorno della sua riapparizione. Ogni anno, la rituale processione, preceduta da "u' tammurr'" ed accompagnata dalla banda musicale cittadina, riporta al Convento il quadro della SS. Vergine che viene custodito nella Chiesa di S. Giuseppe la sera del 3 agosto, a chiusura della "festa grann'".

Tradizioni, queste, che si ripetono da sempre e che a volte si rinnovano.