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Festa patronale

Festeggiamenti in onore di "Maria SS. degli Angeli"

Origini - Fede religiosa - Tradizioni - Folklore

Quella della "Festa Grann", come familiarmente viene chiamata dai cassanesi, è una ricorrenza la cui antichità si perde nei secoli. Di sicuro sappiamo che le sue origini risalgono alla prima metà del 1200 e si collegano al "miracoloso" ritrovamento dell'affresco della Vergine SS. tuttora visibile nella millenaria "Sacra Grotta del Convento", mentre per l'effigie della Madonna bisogna risalire ai tempi dei nostri più antichi progenitori che l'avevano lasciata nascosta, perchè impediti di venerarla al tempo delle famose persecuzioni (717-741) di Leone III Isaurico, detto "l'iconoclasta", che dette l'ordine di distruggere tutte le immagini sacre "allo scopo di rendere più omogeneo e ordinato lo Stato e diminuire lo strapotere politico-religioso degli ordini monastici".

Tuttavia, è storicamente documentato che in un ormai introvabile preziosissimo manoscritto del XIII secolo, gelosamente custodito fino alla sua morte dall'Arciprete don Raffaele Turitto, (1813-1892), e poi fatto ignobilmente scomparire, si narrava dettagliatamente l'episodio della prima apparizione della Beata Vergine. Fortunatamente, però, il contenuto di detto manoscritto venne trascritto dallo storico francescano, Padre Domenico MICCOLI da Noci, che lo riportò integralmente nel suo "Cenno Istorico del Comune di Cassano" (Tip. A, Festa, Napoli, 1855), stampato in occasione del rinvenimento dell'Immagine avvenuto il 19 maggio 1855. Donde la festa della "Madonna d' Basc'" nella terza domenica di maggio.

La Grotta, sin dal primo rinvenimento, divenne meta di devoti pellegrinaggi e la Madonna ricambiò la fede e la pietà dei fedeli con numerose grazie e miracoli.

I buoni custodi Francescani, grazie alle donazioni dei benemeriti cassanesi Bartolomeo Cimbrone ed il sacerdote Don Domenico De Consulibus e grazie all'interessamento e alle elargizioni dell'allora feudatario di Cassano, Giulio Antonio Orsini-Acquaviva, Duca d'Atri, dal Sommo Pontefice Paolo II ottennero la Bolla, datata 29 maggio 1469, (tuttora custodita dai Padri Agostiniani), per la erezione in superficie del Santuario e di alcune celle.

La chiesetta fu naturalmente dedicata a Santa Maria degli Angeli in ricordo della omonima chiesetta di Assisi, sul pavimento della quale San Francesco volle morire. La Chiesa andò sempre più prevalendo sulla grotta, tanto che quest'ultima, (molto angusta e umida) venne completamente dimenticata, quando, trasferite le pratiche del culto nella Chiesa superiore, si volle ridurre ad uso cisterna la naturale cavità in cui i nostri lontani antenati avevano venerato la Madre di Gesù. Solo per tradizione si diceva che la Madonna fu rinvenuta in una grotta, anche perchè l'immagine che si venerava non era dipinta sulla tela, ma raffigurata in una statua di legno, la quale è possibile, ancora oggi, ammirare in cima all'altare del Crocifisso, riveniente dall'antica Cappella.

Il 2 Agosto 1924 i festeggiamenti in onore della "Madonna degli Angeli" si arricchiscono del Rito della simbolica "Consegna delle Chiavi d'Argento della Città" alla Vergine degli Angeli" da parte del Sindaco, previa benedizione del Parroco della Chiesa Madre. Ma l'avvenimento più esaltante e solenne della storia di Maria SS. degli Angeli, si celebrò il 2 Agosto 1949: l'Incoronazione della Sacra Immagine della "Regina degli Angeli", avvenuta per mano di Sua Em. il Cardinale Benedetto Aloisi-Masella, delegato da Sua Santità Papa Pio XII, con la partecipazione di dodici Vescovi e Prelati. Si tratta, dunque, di una festa a cui la popolazione è rimasta sempre molto devota. Un "mix" di fede, folklore e tradizione, che vede coinvolta l'intera Comunità, sentendosi parte attiva nei preparativi e nell'animare la "Grande Festa", in cui il fenomeno religioso diventa anche un avvenimento commerciale. Numerosissime bancarelle invadono i marciapiedi delle vie artisticamente illuminate a giorno, mentre un numeroso e colorato luna park assicura divertimenti spericolati.

Ma il cuore della festa è naturalmente quello inerente l'arrivo dal Santuario al paese del "Carro Trionfale" con la Vergine SS. degli Angeli, che "riceve" dal Sindaco le simboliche "Chiavi della Città" e la benedizione del Parroco in segno di "sudditanza devozionale e di implorazione spirituale e divina". Subito dopo riprende la processione che, lentamente, dopo aver percorso il consueto itinerario lungo le principali vie cittadine, si conclude nella Chiesa Madre "S. Maria Assunta", ove il simulacro della Madonna resta esposto alla venerazione del popolo fino alla serata del tre agosto, quando riprende la processione "a spalla" lungo le viuzze del borgo antico e, quindi, diretta verso la novella Parrocchia "S. Maria delle Grazie". La sera del giorno successivo la statua viene ricondotta al Santuario sul "Carro Trionfale" con un suggestivo devoto pellegrinaggio e fiaccolata.