Descrizione
Cassano delle Murge, circa 13.000 abitanti, situato a m. 321/474 s.l.m., a 29 Km. dal suo capoluogo, Bari, si stende ai piedi del gradino superiore delle Murge in una posizione molto amena. Dalle sue colline più alte si gode un panorama inimitabile che abbraccia il Gargano e l'ampia conca della Valle d'Itria.
La sua particolare posizione geografica, la presenza di molti boschi di querce, di cui due, Mesola e Bellamia, di proprietà comunale e la meravigliosa foresta di "Mercadante", ne ha fatto una delle zone predilette per l'agriturismo in costante crescita. La foresta "Mercadante", impiantata nel 1928 per arginare il problema delle alluvioni (nota quella che colpì la città di Bari nel 1926), si estende per oltre milletrecento ettari di pini, cipressi e roverelle, all'interno dei quali è facile scorgere volpi, faine e donnole, oltre che a numerose specie di volatili. Già dalla primavera, è facile godere, in aree più internate, del meraviglioso canto di merli, usignuoli, cardellini e verzellini. E' luogo prediletto anche di rapaci potendo scoregere molti falchi grillai; più raramente, ma comunque presenti, gufi, barbagianni e civette. Di recente, grazie alla sinergia fra Amministrazione Comunale e Regione Puglia, nel cui patrimonio ricade la foresta, sono stati realizzati diversi percorsi ginnici. L'area, gestita dal corpo forestale, è fornita di servizi e di zone ristoro molto frequentate per le gite fuori porta.
Le origini di Cassano sono antichissime e si fanno risalire alla civiltà romana. Ciò viene confermato da numerosi ritrovamenti archeologici, come il recente rinvenimento di un prezioso pavimento musivo del V secolo d.C. E' altresì documentato che verso la metà del V secolo, in un punto del territorio detto "Lago di Battaglia" ebbe luogo un combattimento fra le milizie greche e l'esercito di Totila, nel quale si distinse per coraggio una donna cassanese, vestita da guerriera, che cadde eroicamente. Ad onorarne la memoria, i compagni le eressero un monumento con un cumulo di pietre, detto ancora oggi "Specchia di femina morta".
Centinaia di manufatti in pietra, pitture, vari oggetti trovati nelle grotte intorno alla cittadina ci raccontano di insediamenti preistorici. A causa della tipica conformazione territoriale delle zone carsiche, si trovano numerose grotte (sono circa 35) in tutto il circondario di Cassano. La più grande si trova a circa 3 Km. dall'agglomerato urbano ed è quella detta "Grotta di Cristo", scoperta nel XVII secolo. A 2 Km. a est troviamo la "grave di Pasciullo", profonda 180 metri e ancora da esplorare. A tre Km. a sud-est, sgorga una sorgente inesauribile chiamata "Pozzo di Conetto". La recente scoperta di un menhir, risalente a 2500-2000 anni a.C. conferma, tra l'altro, le antiche origini del borgo.
Numerosi studiosi sostengono che nell'antichità Cassano appartenesse alla gente Cassia, alla quale sarebbe stata donata dopo le vittoriose campagne contro Taranto e per la conquista della Grecia. Nella seconda metà dell'XI secolo, il Duca di Puglia e Calabria, Roberto il Guiscardo, concesse questo borgo all'Arcivescovo di Bari. Dopo la fortificazione, avvenuta intorno alla metà del XIV secolo, appartenne ai Del Balzo, agli Acquaviva, Duchi di Bari, e in seguito ad altri feudatari.
All'epoca dell'eversione dei feudi, il borgo risultava intestato, come Principato, agli Ayerba-d'Aragona. Per distinguerla dalle numerose Cassano sparse sul territorio nazionale, il 14 Agosto 1862 il Consiglio Comunale deliberò la denominazione di Cassano delle Murge.
Cassano da antico centro rurale ed agricolo ha saputo sviluppare interessanti segmenti legati all'agricoltura. Sono presenti infatti, diverse cantine i cui vini, da anni conseguono significativi e prestigiosi riconoscimenti nel settore. Di tutto livello poi, i frantoi producono, imbottigliano e commercializzano l'ottimo olio locale, dai più definito "l'oro delle murge". Negli ultimi anni, sempre legato all'agricoltura, l'agriturismo è stato capace di svilupparsi in maniera egregia, riuscendo ad intercettare notevoli flussi di turisti e facendo, di Cassano, un noto centro del nuovo turismo eno-gastronomico. La sua economia è altresì legata all'attività artigianale, al commercio e all'edilizia. Il suo splendido territorio consente, infatti, insediamenti residenziali nell'extra-urbano appetibili proprio per la salubrità.
L'antico e l'attuale stemma del Comune
Il primo civico emblema di Cassano delle Murge, fu il leggendario Pellicano, il quale, secondo l'interpretazione allegorica del Medioevo, rappresenta la creatura che con immensi sacrifici, lacerandosi il petto, nutre i suoi piccoli col proprio sangue, indicando così la pietà, l'amore e la carità verso il prossimo. Ciò si ricollega, nel simbolismo figurativo cristiano, nel quale il Pellicano rappresenta il Cristo immolatosi per la salvezza degli uomini, ovvero offertosi a loro, nell'Eucarestia, come nutrimento dell'anima.
Nel corso dei secoli lo stemma comunale ha subìto delle modifiche: al Pellicano fu aggiunta la Vergine Assunta in Cielo, coronata da Angioletti; nel 1805, con l'avvento degli anticlericali, disparve l'immagine della Madonna, rimanendovi solamente il Pellicano; con un decreto del 1818, invece, viene eliminato il Pellicano e sullo stemma, riappare l'effigie della Madonna, con ai lati San Nicola e San Rocco. Verso la metà dell'Ottocento, riappare il Pellicano sopra l'effigie della Madonna.
Finché dal competente Ufficio della Consulta Araldica, su decreto del 1934 a firma del Capo del Governo e del Re d'Italia, si ottenne la definitiva restaurazione dello stemma (tutt'ora in vigore), che rappresenta la "Madonna dell'Assunta in cielo, leggermente posata sulle nubi e coronata da due angioletti".
A cura di Tonino Giorgio.